Cosa è l’aneurisma dell’aorta addominale
L’aneurisma dell’aorta addominale è la più frequente dilatazione dell’arteria più importante del corpo a livello del suo tratto addominale.
Generalmente in questo tratto l’aorta ha un calibro di 20-25 mm.
Quando il calibro aumenta di circa 1,5 volte si inizia a parlare di aneurisma.
La complicanza più temibile è la rottura del vaso, conseguenza che porta rapidamente a morte il paziente se non si interviene tempestivamente.
Quando intervenire?
Il criterio più comune per decidere quando intervenire è definito dalla dimensione dell’aneurisma: quando esso supera i 50 mm oppure se si osserva una crescita spiccata tra un controllo e il successivo.
Questa soglia viene stabilita perché a partire da tali dimensioni il rischio di rottura spontanea supera ampiamente i rischi dell’operazione.
L’intervento chirurgico classico
L’intervento chirurgico classico si esegue in anestesia generale, praticando una incisione Xifo-pubica (ossia dalla bocca dello stomaco sino al pube), tutte le masse viscerali (stomaco, intestino) vengono spostate all’esterno per poter accedere all’aorta.
Si pratica quindi una incisione dell’aneurisma (bloccando ovviamente a monte e a valle il flusso di sangue), si inserisce una protesi all’interno che collega i tratti sani, escludendo l’aneurisma.
Successivamente si richiude l’aorta, si riposizionano gli organi addominali e si richiude l’addome.
Questo intervento viene oggi riservato ai pazienti più giovani e/o con localizzazione dell’aneurisma che coinvolge le arterie renali e viscerali.
Generalmente l’intervento dura circa 3-4 ore e poi necessita di circa 10 giorni di degenza ospedaliera tra terapia intensiva e ricovero.
Quando il paziente viene dimesso occorrono circa 3 mesi di riposo per completare la guarigione del muscolo addominale e riprendere gradualmente le sue attività.
I rischi maggiori di questo intervento sono legati al prolungato allettamento, complicanze infettive, emorragiche, al rischio di occlusione intestinale.
Per questi motivi i pazienti con età più avanzata o con associate gravi malattie (esattamente come avviene con la TAVI) in passato non venivano operati o subivano gravi conseguenze dall’intervento chirurgico classico.
La tecnica mininvasiva totalmente endovascolare
Da circa 5-6 anni questo tipo di malattia può essere corretto con tecnica mininvasiva totalmente endovascolare (definita PEVAR: percutaneous endovascular aortic repair), praticando due piccoli buchi a livello delle arterie femorali, in anestesia locale.
Questa tecnica consente di ridurre drammaticamente le complicanze, mobilizzare il paziente già dal giorno successivo dimettendolo dopo circa 3 giorni dall’intervento, tutto questo a parità di efficacia nel paziente con più di 65 anni.
Vediamo come si procede
Anche qui la strategia pre-procedurale è fondamentale. Si esegue una Tac addome con mezzo di contrasto e si studiano attentamente le dimensioni dell’aneurisma, la sede, la lunghezza, il decorso e calibro delle arterie delle gambe e dei visceri.
In questo modo possiamo decidere che tipi di protesi e che strategia di impianto eseguire caso per caso.
Si pratica generalmente una anestesia locale su entrambi gli inguini del paziente e si reperiscono entrambe le arterie femorali con una puntura eco-guidata.
Si inseriscono due fili guida di grandi dimensioni nell’aorta e su questi fili vengono trasportate le protesi racchiuse esattamente come degli stent di grandi dimensioni.
Dopo vari controlli angiografici si aprono le protesi che si “appiccicano” parete interna dell’aorta a partire dal tratto sano a “monte” dell’aneurisma sino “a valle” dello stesso.
Generalmente occorrono due o tre protesi embricate tra di loro per ricostruire il tratto dell’aorta addominale sino alla biforcazione con le arterie iliache.
Terminata questa fase, si effettuano controlli angiografici per accertarci del buon esito di esclusione dell’aneurisma.
Successivamente si rimuovono i tubicini femorali utilizzando generalmente dei dispositivi di chiusura simili a dei punti chirurgici riassorbibili.
Quanto dura la procedura
La procedura dura 2 ore circa. Il paziente viene blandamente sedato per consentirgli di mantenere la posizione.
I risultati di questo intervento sono eccezionali e la durata dell’operazione è generalmente superiore a 8-10 anni.
A conferma di quanto detto, circa il 75% degli aneurismi dell’aorta addominale viene eseguito con tecnica endovascolare.